The Exorcist: il rituale dell'Angelo di Tobia nella Bibbia ? (my simple and humble opinion).
Dio della Magia liturgia Scienza ecc. sia la mia volontà nella tua Misericordia proteggi sia il sogno sia la veglia della M(h)ente nell'io dell'ego sia la luce guida del pensiero, insegna a prevenire, disilludere e dissuadere il creare e discreare di volontà occulte e nocive alla mia salute liberami dall'ignoranza del mondo come nei cieli cosi in terra sia amen.
(Russo Stefano 26 dicembre 2017, Poesia ermetica - my simple and humble opinion). ~morning Castroregio.
Il Riruale di Magia liturgia e Scienza della Bibbia ? (my simple and humble opinion).
Tobia 6:1 Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro...
Tobia 6:7 Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: ...?». Tobia 6:8 Gli rispose....
Tobia 6:9 Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono» (C.E.I.).
The exorcist: per la Bibbia siete tutti maghi ? (my simple and humble opinion).
Dio della Magia liturgia Scienza ecc. sia la mia volontà nella tua Misericordia proteggi sia il sogno sia la veglia della M(h)ente nell'io dell'ego sia la luce guida del pensiero, insegna a prevenire, disilludere e dissuadere il creare e discreare di volontà occulte e nocive alla mia salute liberami dall'ignoranza del mondo come nei cieli cosi in terra sia amen.
(Russo Stefano 26 dicembre 2017, Poesia ermetica - my simple and humble opinion). foto - 31 dicembre 2017, ~morning Castroregio.
o l'augurio o la magia;? (my simple and humble opinion).
Tobia 6:1 Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro...
Tobia 6:7 Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: ...?».
Tobia 6:8 Gli rispose.... Tobia 6:9 Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono» (C.E.I.).
Deuteronomio 18:10 Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; (C.E.I.). etc.
augùrio s. m. [dal lat. augurium, der. di augur «augure»].
http://www.treccani.it/vocabolario/augurio/
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Tobia 6
1 Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri.
2 Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso pesce balzò dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare.
3 Ma l'angelo gli disse: «Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire». Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva.
4 Gli disse allora l'angelo: «Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele, il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti».
5 Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato; arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata.
6 Poi tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media.
7 Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: «Azaria, fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?».
8 Gli rispose: «Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna.
9 Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono».
10 Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana,
11 quando Raffaele disse al ragazzo: «Fratello Tobia!». Gli rispose: «Eccomi». Riprese: «Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara
12 e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona».
13 E aggiunse: «Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio. So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la condurremo con noi a casa tua».
14 Allora Tobia rispose a Raffaele: «Fratello Azaria, ho sentito dire che essa è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei. Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti.
15 Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno un altro figlio che li possa seppellire».
16 Ma quello gli disse: «Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie.
17 Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a lei.
18 Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero».
19 Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua consanguinea della stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da non saper più distogliere il cuore da lei.
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Tobiolo e l'angelo è un dipinto a tempera su tavola (83,6x66 cm)
Storia
Rappresentazioni dell'Arcangelo Raffaele e del suo leggendario aiuto nel viaggio a Tobia sono relativamente frequenti nella Firenze del Rinascimento, poiché erano associate alla protezione dei giovani che partivano in viaggio, magari per formarsi a fianco dei padri praticando in una delle numerose filiali commerciali all'estero delle banche fiorentine. Esisteva anche una confraternita in cui l'arcangelo era specialmente venerato.
Il dipinto venne acquistato dal museo nel 1867.
Descrizione e stile
Nel Libro di Tobia l'angelo Raffaele (definito arcangelo solo nei testi apocrifi), venne invocato da Tobi, uomo giusto e povero, affinché accompagnasse suo figlio Tobia, spesso chiamato Tobiolo, a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento contratto dieci anni prima. Durante il viaggio Raffaele indicò a Tobia la strada più sicura e lo salvò più di una volta, senza mai rivelarsi come angelo, se non alla fine della vicenda.
Raffaele è rappresentato a sinistra mentre conduce a braccetto Tobia, come nel precedente dipinto di Piero del Pollaiolo (1465-1470 circa). L'angelo si è già rivelato mostrando le ali e Tobia lo guarda senza però sorpresa. Il giovane è abbigliato in maniera elegante, con una veste corta, un mantello blu e nero al vento, calzoni rossi e alti stivali da viaggio. Come dal racconto biblico reca in mano il pesce che l'angelo gli ha fatto catturare nel Tigri salvandolo dal morso che l'animale stava per dargli al piede (con la bile del pesce il ragazzo guarirà la cecità del padre). Un linea rossa lungo l'animale mostra che esso è sventrato: le sue miracolose viscere stanno infatti nella scatolina che regge l'angelo. Oltre al pesce il ragazzo tiene un foglio con su scritto "ricordo", un memorandum di un credito da riscuotere che suo padre gli aveva affidato.
Anche il cagnolino, oggi quasi del tutto sbiadito, fa parte del racconto tradizionale, come compagno di Tobia che volle seguire nel viaggio.
Lo stile del dipinto dimostra la pratica del disegno, con dettagli grafici derivati dalla tradizione orafa che molti artisti fiorentini del Rinascimento praticavano, Verocchio compreso. I stessuti sono molto decorati, le linee si incurvano con eleganza e le figure hanno il passo e l'eleganza di danzatori. Scultoreo è invece il panneggio pesante a effetto bagnato che si nota ad esempio nel mantello dell'angelo: una caratteristica tipica di Verrocchio e della sua bottega, dalla quale uscivano anche molte sculture.
Il basso orizzonte fa torreggiare i personaggi, che sembrano dominare il paesaggio, in cui si riconoscono colline, campi coltivati, un fiume e un castello. Dettagli del paesaggio o del terreno sono i più deboli dell'opera e mostrano un'altra mano, non particolarmente dotata.
Dettaglio del pesce
Dettaglio del cane
Alcuni studi hanno ipotizzato che ci sia stata almeno una collaborazione di Leonardo all'opera del Verrocchio[1], così come è stato nel Battesimo di Cristo. In particolare alcuni elementi, tratti vividamente dallo studio dal vero della natura, come la realistica squamosità del pesce o l'energia scattante del cagnolino, sono state proposte come dettagli leonardeschi, anche se si tratta di attribuzioni non universalmente condivise[2]. Le pennellate del cagnolino sono compatibili con lo stile di Leonardo e la sua evanescenza potrebbe essere dovuta a un suo non riuscito esperimento tecnico come se ne trovano spesso nella sua carriera.
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