ragionamenti   

        sull'attuale stato dei consorzi di bonifica

                    e sugli enti inutili


Onorevole senatrice Rosa Silvana Abate nel rispetto del libero reciproco arbitrio condivido questa breve relazione e invito anche altri a sviluppare ulteriori analisi, correzioni e soluzioni.

Se crediamo nell'onestà culturale ed intellettuale dobbiamo ammettere che tra le tante pieghe invisibili nella nostra società si sono intrufolate molte realtà sotterranee come i consorzi di bonifica, che sono <<letteralmente>> dei carrozzoni elettorali, pieni di personaggi auto-referenti, capaci di generare leggi assestanti, che in genere consistono in tasse aggiuntive.

In genere queste tasse si sovrappongono a quelle esistenti (sopratutto su proprietà prive di reddito attivo), costruite e propinate come conseguenza di migliorie e benefici inesistenti <<con la complicità dei referenti politici eletti dai carrozzoni elettorali>>, costringendo e impelagando in deleterie azioni giudiziarie decine di migliaia di piccoli coltivatori e proprietari in un disperato tentativo di autodifesa.

Di fatto ( e questo ognuno lo può valutare con la propria ragione ) le conseguenze di queste ipotetiche azioni beneficiarie alla popolazione e alle proprietà, non esistono, mentre esistono i dissesti idrogeologici, gli incendi di sterminati territori e la trasformazione di terreni coltivabili in foreste di pini, che si sono rivelate vere e proprie bombe incendiarie, per una demenziale progettazione e assoluta mancanza di alcuna forma di lungimiranza e buon senso.

La politica esistente e le altre istituzioni sono state totalmente assenti nelle operazioni effettuate da molti consorzi e da altri enti parassitari, che con promesse di miglioramento hanno preso in occupazione temporanea buona parte dei territori montani, ai legittimi proprietari, senza più restituirli.
Queste azioni hanno spinto i legittimi proprietari ad allontanarsi dalla coltivazione delle terre, che sono state così ricoperte da pinete abbandonate e sono diventate totalmente improduttive.

Questo tipo di politica <<negativa>> in questi tempi ha fortemente alterato il diritto di proprietà, assoggettandolo a tali e tanti tipi di restrizione, che non si parla più di proprietà, ma delle proprietà che si può avere di un bene o di un oggetto.
Queste proprietà, nell'attuale sistema legislativo, vengono intese nel modo più restrittivo per i legittimi proprietari, fino al punto che è quasi tutto in affitto, anche la casa in cui abitiamo o i terreni che coltiviamo.

Tutto ciò mi ha spinto ha definire in modo preciso il limite di proprietà nel seguente concetto :

- Il limite minimo di proprietà corrisponde al punto (che stabilisce il confine limite), superato il quale, la limitazione delle regole inibisce e annulla il beneficio che la proprietà apporta all'individuo.
Superare questo limite e costruire regole che producono tale risultato oltre che andare contro il buon senso, significa praticamente rubare la proprietà ai singoli individui.

Inoltre, nel più completo assenteismo della politica e delle istituzioni, invece di provvedere a limitare il dissesto idrogeologico, regimando le acque e consolidando il territorio <<che non richiedeva alcuna occupazione di terreni>>, tutti questi enti anomali, continuano indisturbatamente a usurpare la proprietà privata ai legittimi proprietari e non pagano più alcuna indennità di occupazione da parecchio tempo.

I consorzi di bonifica oltre che essere carrozzoni elettorali e zone grigie della società sono diventati anche impositori fiscali sfruttando l'art. 44 della Costituzione ed alterandone il significato.

come già detto stanno pretendendo tasse, oramai, anche dinnanzi a innumerevoli sentenze dei tribunali che le vietano, ponendosi ( <<di fatto>> al di sopra della legge ), mentre tutto il parlamento è assente.

Penso che l'ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi prima di pensare ad abolire le provincie doveva abolire tutti i consorzi di bonifica.

Questo errore continua a permanere, vi chiedo di fare attenzione, perchè l'articolo 44 della Costituzione è pericoloso, infatti pretende l'imposizione e la sottomissione della proprietà privata, ( <<DI FATTO>> alle persone che operano nei consorzi ) ponendosi al di sopra della giustizia che invece garantisce sia la proprietà privata che la proprietà pubblica.

Negli ultimi anni in modo spudorato i consorzi hanno imposto tasse anche nei territori montani (dove non è avvenuto alcun miglioramento) a carico dei piccoli proprietari, anche se proprietari di terreni totalmente privi di valore economico, dimostrando l'indiscriminata pratica di assoggettamento che prevede l'art. 44.

Nei consorzi (di fatto) operano, ormai gente priva di scrupoli e parassiti di ogni genere, che cercano di passare da un ufficio all'altro, nascondendosi nelle zone più impensabili.

DI FATTO molti consorzi, ancora detengono in occupazione temporanea sterminate estensioni di proprietà privata a cui dal 2004 non versano più alcun canone e senza, nello stesso tempo, prevedere la restituzione dei terreni ai legittimi proprietari.

Molti disastri ambientali dipendono dal completo abbandono di questi terreni, (inondazioni, incendi ecc.).

Ecco perchè è necessaria un'impalcatura costituzionale semplice e, <<il più possibile>>, precisa, sopratutto, al fine di evitare che persone dalla mente debole possano interpretare male o riempire con concetti deleteri i vuoti legislativi.

Espressioni costituzionali generiche o incomplete come le seguenti:

Art. 44.
Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà.
La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane
.

hanno prodotto notevoli danni, mentre la parola IMPONE <<a mio avviso, frutto delle menti deboli dei costituzionalisti>> ha generato una caterva di ingiustizie, fino a sconfinare nella rapina della proprietà privata e nell'istigazione al suicidio.

Conclusione: Va abolito l'articolo 44 della Costituzione Italiana.

Infine, penso che è tempo di evolversi, altrimenti è evidente che non ci sarà alcun futuro per chi pensa di andare contro i valori e principi universali.

E' una scelta che ognuno può compiere da solo nel proprio libero-reciproco-arbitrio, senza dovere e potere additarla ad altri.

Questa scelta è e rimane propria ed è e sarà la sola a determinare la condizione futura di ognuno.

Ottobre 2019

87070 Plataci (CS)

Stamati Domenico Basile

La seguente delibera, che in tono simile è stata fatta da tanti altri comuni della Calabria dimostra quello che dico e quello che sta accadendo e dimostra, inoltre, anche la completa indifferenza ai problemi pratici dei comuni e delle popolazioni dell'Italia da parte dei politici e delle istituzioni.

COMUNE DI PLATACI

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 52 DEL 14/11/2019

ISTANZA DI MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 9 MAGGIO 2017 N. 13 E DI RIDETERMINARE DEI PIANI DI CLASSIFICA DELLE AREE SITUATE OLTRE 250 M S.L.M..

FILE IN FORMATO