ragionamenti
Cosa sta succedendo
in Calabria e in Italia ?
A mio modesto avviso si sta manifestando un fatto molto semplice e molto conosciuto in letteratura: il sistema cerca in ogni modo di sopravvivere, anche alla necessità naturale di cambiare, di evolversi e di migliorare.
Tutto ciò, in modo particolare, sta accadendo anche al M5S.
Possiamo tranquillamente dire che questa situazione, comune a tante realtà, nel m5s è esattamente rappresentata dalla sua immaturità (da cui la necessità di passare ad una nuova fase) e dall'inesperienza di molta parte dei suoi componenti.
Secondo le indicazione dei fondatori, puntando su un concetto di non statuto è confondendosi nella parola movimento, si sono generate circostanze che hanno dato luogo a un partito basato solo su una vaga idea di opinione e di piattaforme, rinunciando nella maggior parte dei casi ad ogni attività di selezione della classe dirigente e di radicamento territoriale e sociale, smentendo la sua funzione costitutiva, cioè quella di rafforzare la densità democratica nel paese.
Il convincimento di essere i migliori e mirando a formare una società civile più onesta, capace di redimere il palazzo, nel caso specifico della regione Calabria, esasperando il concetto di sospetto ed estendendolo agli iscritti delegittimandoli nella maggior parte, in realtà, forse, sta spostando il quadro dei rapporti di forza nel paese in una variante tecnocratica.
Molti singoli individui nel m5s, essendo stati lasciati in un limbo, sono diventati dei singoli sconosciuti totalmente oscurati agli stessi altri iscritti, pur essendo stati sempre presenti, ma assolutamente non presi in considerazione in un sistema che non voleva e continua a non volere prendersi le giuste e dovute responsabilità.
Come potrà così anche in questo movimento, la principale risorsa della società, che è rappresentata dagli individui che ne fanno parte, manifestare i suoi diritti di partecipare li dove non esiste il meccanismo reale di concorrere ?
Sono state costruite in effetti delle primarie a metà.
Infatti, le persone vengono invitate a candidarsi nella piattaforma, ma dopo di che non esiste alcun contraddittorio in cui i singoli iscritti possono farsi conoscere, semplicemente, perché in questo modo non sono effettivamente messi in condizione di farsi vedere pubblicamente, compiutamente e globalmente e non si creano i presupposti per potersi confrontare con gli altri, affinché i cittadini possano scegliere veramente bene.
Quindi, l'importanza di poter vedere soprattutto le idee e le proposte e dare la possibilità ai cittadini di constatare personalmente la sostanza dei candidati e la loro capacità di portare avanti pensieri e modelli, rimane solo li, nella bacheca del propria finestra web, aprendo, però, così, la strada esclusivamente a chi ha più mezzi, più conoscenze e più vicinanze a questo o a quello.
In questo quadro, spuntano quasi sempre i presunti competenti, che la classe dirigente cerca di imporre, quella che dovrebbe sostituire la politica incapace e spendacciona, solo che così facendo, con tali pulsioni si rischia di produrre parallelamente l'espulsione di molta parte dei ceti popolari dal racconto pubblico e anche dalla rappresentanza democratica.
Il dato che sto evidenziando, non è una mia invenzione ed emerge chiaramente dai post di centinaia di iscritti, che chiedono insistentemente di poter contare qualcosa e di poter procedere a una scelta condivisa e votata.
La situazione, almeno per me, è altamente contraddittoria, perché se pensiamo che il movimento5stelle sbandiera ai quattro venti che ha dato voce a chi non ha, mentre di fatto nelle situazioni importanti, come quella calabrese, i semplici iscritti contano molto poco e sono totalmente all'ombra, tutti possono capire che la cosa in tale maniera non funziona.
Il mio modesto consiglio e di liberarsi dall'aria di superiorità che tutti rischiano di incarnare e che anche molti portavoce possono mettere in pratica.
Bisogna capire che mostrare un tale atteggiamento, in questo caso, nei confronti di tanti calabresi e di tanti iscritti al movimento, che vivono, lavorano e costruiscono ogni giorno, solo col proprio sudore e con le proprie forze, la loro vita e il loro destino, non ha alcun senso e non produce alcun beneficio per la società.
E' bene capire che tanti calabresi, italiani e iscritti al movimento rispondono solo alla propria coscienza ed hanno aderito e partecipato con lo scopo di aiutare il movimento, per migliorarlo, semplicemente perché sono persone costruttive, hanno una morale, un'etica e credono nel ruolo della politica nella società.
In questa situazione, per noi gente semplice, sarebbe normale che Beppe Grillo (essendo una persona con buoni propositi - che, però, dovrebbero essere coerentemente messi in pratica) continuasse in molte situazioni a non dimostrare più di non sapere cosa vuole e quindi di incominciare a essere più coerente.
Allo stesso modo, il capo politico, insieme agli altri dirigenti, continuando a pensare con una mentalità da piccolo orticello, soprattutto nei confronti dei semplici iscritti, forse dovrebbe cambiare, con il garante, definitivamente il nome del movimento, perché almeno così tanta gente può andare a fare le cose che vuole, non rimanere più a pensare che siamo in presenza di una proposta civile in cui si può partecipare democraticamente nel rispetto dei diritti e dei doveri e così tutti stanno tranquilli.
Detto in parole semplici, l'invito che rivolgo a Beppe Grillo, DiMaio e agli altri, se gli interessa la mia modesta opinione:
visto che hanno chiesto l'aiuto della gente, con l'intento di migliorare il paese e visto che dicono ai quattro venti, che il movimento si deve evolvere e che esso rappresenta "la terza via",
è semplicemente quello di capire chiaramente che tali richieste implicano un serio atteggiamento di responsabilità e di coerenza nei processi di gestione del movimento e nella effettiva possibilità di partecipazione degli iscritti, altrimenti devono dirlo chiaramente e senza ambiguità che vogliono fare tutto da soli ed esclusivamente secondo la loro immagine, perché così ognuno va a fare quello che meglio crede.
Tutti devono rendersi conto che non ha assolutamente senso cercare di prendere in giro ne i calabresi ne gli altri italiani e se qualcuno pensa di farlo ci saranno cause ed effetti.
Quello che sto dicendo non è ne una mia invenzione, ne un mio sproloquio e ne un mio tergiversare, perché lo dimostrano semplicemente i fatti che stanno accadendo, a cui conviene che ognuno faccia e metta la giusta attenzione richiesta.
1 ) - Grillo dice ai suoi parlamentari: "Questa è una nazione straordinaria - Con della gente meravigliosa - Che sta li magari in un angolo - Che non è capita - Voglio che vi sediate in un angolo a parlare di queste cose - Invece ci abbruttiamo - Basta".
2 ) - DiMaio nel suo post il 28 maggio 2018 dice: "il mio voto conta, noi valiamo ed è in nostro voto quello che conta, è importante farci sentire", rivendichiamo il nostro diritto a decidere sul nostro futuro e sul nostro governo..... non rassegniamoci all'arroganza delle istituzioni che hanno deciso di scacciare il popolo dalla stanza dei bottoni per chiudersi li dentro.... dopo quanto è accaduto, l'Italia ha bisogno di un presidente della repubblica che scelga i cittadini e non le banche o le agenzie di reting. ....al governo ha deciso di mettere dei tecnici alla Monti ..... ecc.
Come ognuno può vedere DiMaio è andato anche e molto più pesante di quanto stanno facendo gli iscritti calabresi, che stanno solo reclamando e chiedendo il loro diritto a partecipare e contare.
Rispondono A Grillo, a DiMaio e agli altri del movimento non solo i singoli attivisti calabresi, ma anche i deputati come di seguito esposto:
a) - Roberta Lombardi affida a facebook una riflessione che è più di uno sfogo. “Chi si nasconde dietro un quesito mal posto e scritto in maniera fuorviante che umilia uno strumento straordinario come Rousseau, chi sponsorizza il non voto evitando addirittura di presentarsi alle elezioni, rinnega lo spirito stesso del Movimento5Stelle che ha fatto della partecipazione e della cittadinanza attiva la propria colonna portante e la propria cifra distintiva”, scrive. Secondo Lombardi il M5s deve puntare a tutelare l’identità originaria “Ecco, proprio questa va tutelata, perché se cerchi di piacere a tutti, alla fine non piaci più a nessuno. Se non sai dire dei sani, spigolosi ‘no’ per difendere te stesso, la tua identità e la tua coerenza, le persone non sanno più chi sei. Gli spigoli ti conferiscono una personalità. E se le persone non sanno chi sei, non ti scelgono. E se non hai saputo dire dei ‘no’ ad una parte, ora è poco credibile che tu li dica solo nei confronti di un’altra e che in più ti ci nasconda dietro. O sei te stesso sempre, o mai”.
b - CALABRIA: NESCI, 'NE' CALLIPO NE' AIELLO, STOP CECITA' POLITICA - Ne' Pippo Callipo né Francesco Aiello. Dalila NESCI, deputata M5S che si è battuta per candidarsi governatrice in Calabria per il Movimento, non ci sta, e all'Adnkronos stronca sia la candidatura sostenuta dal Movimento -il prof Aiello- che quella per cui si batterà alle urne il centrosinistra, il 're del tonno Callipo'. ''Sia Callipo che Aiello - tuona NESCI - non hanno ragione di essere sostenuti dal Movimento, che potrebbe avere il boccino in mano con una nostra figura di garanzia, anche in grado di dialogare col centrosinistra. Esprimo grande rammarico per la mancanza di coraggio del M5S, incapace - l'accusa - di proporre una figura politica che sia davvero in grado di raccogliere quanto seminato in questi anni: non dimentichiamo che se il presidente uscente Oliverio é considerato impresentabile e' solo grazie alle battaglie del M5S sul territorio". "Anziché pietire col cappello in mano una candidatura da Aiello o da Callipo - affonda ancora NESCI - dovevamo fare un atto di coraggio. Mi dissocio dalla cecità politica dimostrata dal M5S in queste ore. Così il Movimento non riesce a definire un suo ruolo politico massimizzando i risultati messi a segno. Servono facce nuove - conclude - non le solite operazioni da vecchia politica che mortificano la Calabria''. (Ile/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 30-NOV-19 20:46 NNNN
Poi in particolare, in Calabria, per tutto quello che sta accadendo si evidenzia che il coordinatore Paolo Parentela, con un folto gruppo dei parlamentari calabresi, propone il prof. Aiello come candidato alla presidenza della regione Calabria, mentre, come si vede chiaramente, la deputata Nesci è apertamente contraria, seguita a sua volta da una folta schiera di iscritti che si esprimono con le seguenti obiezioni:
Io non voto questo movimento in Calabria!!!!
DiMaio dice ai quattro venti : il mio voto conta, dobbiamo scegliere un governo politico. Adesso il nostro voto non conta nulla, lui e altri decidono di affidare le sorti della Calabria a un tecnico e di mettere dei tecnici che non hanno mai partecipato alla vita del movimento.
Per il M5S il programma sta alla base della sua esistenza.
Poco più di un mese fa, il candidato di “alto livello” scelto dal coordinatore, on. Parentela, neanche conosceva il programma del M5S.
Da considerare che in questi mesi, diversi attivisti hanno lavorato, come ha sempre fatto il movimento, per creare un programma per le regionali e a questi eventi il Prof. Aiello è stato costantemente assente.
A questo punto, dato che:
1) non conosce il programma
2) non conosce gli attivisti
3) non conosce i candidati consiglieri
Un po’ di logica:
In Emilia il candidato presidente regionale per M5S sarà scelto dagli attivisti.
In Calabria, non ci hanno ritenuto in grado di farlo, inoltre, non hanno ritenuto ci fosse tra gli stessi una persona di “alto profilo...”
Insomma, i calabresi non sono capaci.
La cosa più divertente è che per logica tutti coloro che si candideranno vuol dire che non saranno di “altissimo profilo” e saranno scelti dagli incapaci...
Detto tutto ciò:
La mia personale opinione è, che l'onorevole senatore Nicola Morra, dicendo di non avere nulla da offrire alla Calabria;
- se da un lato ha sbagliato, pensando di essere da solo, escludendo anche l'esistenza di altre persone altrettanto capaci e non prendendo in considerazione alcuna possibilità di azione.
- Dall'altra parte ha dimostrato la sua umiltà, non riconoscendosi in grado di poter fare alcuna iniziativa utile per la competizione regionale.
Bisogna, inoltre, riconoscere all'onorevole deputata Dalila Nesci una vigile presenza, che seppure sbagliando, nel proporre solo la propria candidatura, "già impegnata con la sua carica in parlamento, dove peraltro c' è bisogno di gente intrepida", ha almeno dimostrato la sua personale volontà di azione.
<<vale più l'azione dell'inazione>>
Dico questo, semplicemente, perché anche se con la sua proposta, di fatto, si andavano ad escludere le possibilità che altri iscritti con la loro partecipazione istituzionale potessero aggiungere un pensiero in più nel movimento, almeno, la deputata Nesci ha messo davanti la sua persona, a differenza degli altri parlamentari e portavoce calabresi, che si sono eclissati dietro la candidatura di una persona esterna, che peggio ancora, oltre ad escludere la presenza costruttiva e fattiva di molti iscritti, di fatto, praticamente, sancisce sia la loro stessa inferiorità e nello stesso tempo umilia gli altri presenti nel m5stelle, ritenendo tutti impreparati e incapaci.
Questo continuo umiliare gli iscritti e la base del movimento5stelle, purtroppo si sta praticando anche da Grillo, Casaleggio e DiMaio, perché, così, alla stesso modo dei portavoce si continuano a considerare le persone che hanno aderito al movimento " per aiutare l'Italia a crescere " solo dei poveretti buoni a caldeggiare con la loro presenza le manifestazioni e a sostenere le piazze, ma nel momento in cui c'è da scegliere, si preferiscono le altre persone " probabilmente vicine al proprio orticello <<possiamo dirlo o no ?>>", che, se pur rispettabili e capaci, non si degnano però, "visto l'intenzione di partecipare nella politica calabrese", di iscriversi e partecipare nei tavoli di lavoro come fanno da sempre gli attivisti e le persone, che hanno almeno cercato di elaborare i programmi.
Bisogna rendersi conto, che delle figure esterne al movimento, nessuno conosce le intenzioni, i programmi e sinceramente molti iscritti si chiedono se queste persone condividono come noi il reddito di cittadinanza, gli altri temi del movimento, ecc. ecc. .
Ma dico io: se volevate qualcun'altro con le caratteristiche del prof. Monti, c' era bisogno dell'intervento degli italiani per andare al governo a prospettare le possibilità che si potevano aprire con le nuove proposte che stanno cercando di migliorare l'Italia ?
È, come dicono i calabresi, c'era bisogno di noi e degli altri italiani ?
Potevano fare tutto i tecnici che avete criticato così duramente e da soli, oppure no ?
Secondo quel poco che io comprendo, se il m5s e gli altri partiti, oggi, presenti nello scenario della politica non sono in grado di continuare nel cambiamento e nel miglioramento del paese e non prendono in considerazione l'importanza che ha ogni singola persona positiva e costruttiva della comunità, altri movimenti prima o poi si faranno avanti per farlo e in quel caso, tutti dobbiamo augurarci che lo facciano bene e meglio, affinché questa nostra martoriata popolazione globale riesca a passare in quel ponte di civiltà per dirigersi verso i diritti e verso i doveri di ognuno.
Il diritto naturale esiste.
li 02-12-2019 87070 Plataci (CS)
Stamati Domenico Basile