lettere ai Sindaci
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25-10-2024 Spett.li Sindaci. Negli ultimi mesi, nei nostri luoghi, stiamo assistendo a vari segnali particolari di sofferenza. Nel versante calabrese dell’alto jonio cosentino si stanno manifestando proposte per formare nuove province, mentre nel versante jonico della Basilicata, ormai ci sono chiari intenti di separazione territoriale da parte di cittadini del materano, nello specifico, che vogliono entrare a far parte della regione Puglia. Come sapete tali pulsioni avvengono con questa particolarità proprio nel territorio al confine tra la Calabria e la Basilicata, che di fatto è sempre stato considerato “immotivatamente” una zona periferica e marginale dai governi di ambedue le regioni. Questo atteggiamento di sottovalutazione tenuto nel tempo dai governi di queste due regioni, sta dando forza a impulsi di risentimento di parti considerevoli delle popolazioni di questo territorio, motivate dallo strapotere esercitato in modo centralistico negativo dalle politiche regionali. Inoltre, tale genere di comportamento sbagliato ha prodotto uno squilibrio considerevole nella distribuzione economica delle risorse e un impiego inopportuno di queste in molte situazioni a scapito continuo delle zone più produttive e ad alta capacità di sviluppo del meridione (parliamo della sibaritide e del metapontino). IMMAGINE e RAPPRESENTAZIONE di tutto ciò, è risultata la mancata realizzazione delle infrastrutture di base, derivante proprio da questa mancanza di visione e incapacità della classe politica regionale in particolare e nazionale in generale di comprendere il significato e il valore dei centri strategici del territorio ancora fino ad oggi. Tra l’altro gli eventi di atti intimidatori e di delinquenza verso molti amministratori nell’alto jonio cosentino fino a sfociare nel taglio dei freni dell’automobile del sindaco di Corigliano Rossano, sono chiari segnali che richiedono un attenzione e un azione che fino ad ora sono mancate nei nostri ambienti. BISOGNA RENDERSI CONTO che se anche un magistrato come Nicola Gratteri è arrivato a dire: Io non sopporto più. Sembra vivere alla giornata. C’è una guerra al nord, c’è una guerra al sud. C’è un economia che ci preoccupa. C’è un sistema giudiziario che fa acqua da tutte le parti. Quindi, a questo punto noi non dobbiamo fare niente o non possiamo fare niente ? Come molti di voi sanno da molti anni qui nel parco culturale della sibaritide si sta cercando di dare una risposta concreta alle nostre difficoltà e dopo svariati incontri e confronti di diverso genere si è riusciti a comprendere e stabilire i punti nodali che sono mancati nello sviluppo di questo territorio, che risiedono precisamente nel non aver mai individuato, valorizzato e potenziato i centri strategici. Dopo anni di studi e di incontri si è compreso che se non costruiamo le infrastrutture nei nodi nevralgici del nostro territorio, qui le popolazioni non hanno speranze, perché senza servizi le zone non crescono e si spengono. Infatti, senza le infrastrutture nei centri strategici, si danneggia definitivamente l’economia della spina dorsale di un paese. La conseguenza diretta è: la desertificazione delle attività produttive e industriali. E’ chiaro che i consiglieri regionali, i deputati e i senatori in queste condizioni, hanno perso il contatto con la realtà e dalla loro posizione privilegiata oramai inseguono solo interessi deviati e minuti, amichevoli e familistici, dove si porta avanti solo il legame di solidarietà e privilegio interno tra i propri membri. In tantissime situazioni mi sono sentito rivolgere da svariati amministratori le seguenti espressioni : Mio figlio lavora a Londra, a Milano, a New york, a Sydney ecc; I miei figli sono all’università, ma poi sicuramente andranno a lavorare e realizzarsi all’estero. Ora spett.li sindaci, visto che di fatto siete gli unici interlocutori con cui le parti sociali più costruttive possono comunicare e discutere della situazione e della realtà del territorio e delle popolazioni, anche da una posizione più debole come la vostra, la costituzione vi da la possibilità di agire con delibere di indirizzo, protocolli d’intesa, ecc. permettendovi di muovervi e agire nei modi giusti ed efficaci senza i quali la nostra società è destinata a svanire nella miseria e nell’ inerzia. In tutti questi anni oltre a cercare di sviluppare indicazioni progettuali che sono facilmente visibili all’indirizzo web seguente: www.area-75.com/area75/progetti/progetto.html dove si trova anche l’idea di base progettuale del nostro sistema infrastrutturale aeroportuale, che diversi sindaci hanno scelto di sostenere con le loro delibere, in attesa di agire con più forza appena giungeranno quelle mancanti, nella sezione degli articoli dalla rete che si trova nel menù a sinistra del sito internet, ho individuato tutta una serie di documenti che dimostrano le mancanze e le deviazioni negative sia della politica che di altri ambienti del nostro ordinamento istituzionale. Sono questi documenti prove scientifiche e incontrovertibili dei fatti che sono accaduti e che stanno accadendo e che mettono in evidenza senza ombra di dubbio, che ciò che stiamo vivendo di negativo dipende solo dalle nostre scelte sbagliate e dalle nostre azioni, a cui possiamo porre rimedio se incominciamo a responsabilizzarci. Infatti se in un determinato periodo storico appaiono soluzioni, possibilità e tecnologie così potenti e capaci di sostenere l’uomo in tutti i suoi bisogni, mentre in prevalenza i governanti e la politica scelgono vie oscure e preferiscono sprecare la loro vita seguendo inclinazioni distruttive, la colpa e le conseguenze “in questo caso nefaste” non sono più ne della natura, ne degli eventi climatici e tellurici, ma dipendono unicamente dalle scelte effettuate e dalle proprie azioni e non più dagli altri fattori. Bisogna difendersi soprattutto dalla disinformazione, perché in questo modo si possono difendere anche i concittadini e l’ambiente che ci circonda. Le situazioni e le sollecitazioni notevoli a cui in prevalenza si è sottoposti in un ruolo pubblico e amministrativo possono far perdere la capacità di vedere quello che succede anche ad un bravo amministratore, perché essendo alterate notevolmente le difese riflessive, specie quando si è privati del tempo giusto e necessario per analizzare i fatti, si può di conseguenza essere indotti a fare scelte senza fondamento, danneggiando così l’intera comunità. A mio modesto avviso, in questo momento di cambiamenti epocali, oggi è necessaria e non più rimandabile la giusta responsabilità e la presa di coscienza che deve assumere e realizzare un amministratore, che ha anche il compito di coordinare e utilizzare bene tutte le risorse umane e territoriali, altrimenti le conseguenze possono risultare devastanti sia per le persone che per tutto l’ambiente. Plataci li 25-10-2024 Stamati Domenico Basile |
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