Una premessa
   necessaria alla
   rivelazione della
   verità

   io sono

   gesù

   christo storico

   albero di pietra

   spirito santo

   apocalisse

   fungo velenoso

   bene male

   trasformazione

   paradiso

   ascesa

   il femminile

   terzo occhio

   la maestra

   la morte

 la sorella del maestro

   * il Sogno *


				

Racconto di un sogno.

Nel  sogno  io mi trovo tra la gente, alla quale mi  rivolgo  con
parole serie e drammatiche, sviluppando un dialogo verbale  molto
acceso.
Con grande forza riprendo e avviso le persone sui temi della vita
e  sui  valori morali e sociali, ma tutti continuano  con i  loro
cavilli  a  fare sempre le stesse cose. Amareggiato e  deciso  mi
incammino sulla strada per la quale si esce dal mondo. Mio cugino
Samuele mi segue, ma è tutto traballante, si piega ora qua ora là
a  raccogliere qualcosa, e mentre esita con incoscienza, cerco di
fargli  capire la serietà del luogo e della situazione,  affinché
si renda conto della gravità del momento.
La  strada che percorro a piedi, è terra nuda senza  vegetazione,
tutta  aperta  e  senza confini. 


Davanti a me,  dove  termina  la
strada,  che è il confine del mondo inizia il deserto. In  questo
luogo (davanti ed alla mia sinistra) ai margini della via dove il
mondo cede il posto al deserto, piantate nella terra,una semplice
tenda  ed una bancarella  vibrano al soffio di un vento  irreale,
mentre una spettrale presenza fa da sentinella. Meravigliato  per
questa  curiosa contraddizione,  mi chiedo cosa ci fa  una  tenda
isolata nel deserto dove non c'è nessuno, mentre i miei occhi  al
posto  della  spettrale  presenza vedono  solo  un  venditore  di
noccioline.  L'individuo  sta  in  piedi  a  pochi  passi   dalla
bancarella con sguardo ironico e furbesco,ha una faccia stirata e
tesa e fa dei gesti stranissimi  cercando di indicarmi  qualcosa,
senza  mai indicare niente, mentre la preoccupazione che io  stia
lasciando  il mondo si legge dal suo viso, da cui traspare  anche
l'incredulità per questo mio agire.
Costui  appare  un essere da poco, che non conta  niente,  sembra
addirittura ridicolo, eppure sta qui, in questo posto ai  confini
del mondo.
Io  cammino  sulla  via cauto e  semplice,  con  volontà  eterna.
Osservo  quest'uomo  e  osservo me stesso e  mi  accorgo  che  so
anche ciò che non si vede. Sono l'uomo  d’ogni giorno e come ogni
uomo,  maschio  o femmina, so e sono quello che ognuno  sa  ed  è
nella  vita,  e  sono anche lo spirito, il  mio  spirito, che  si
manifesta  attraverso di me e che come in altre occasioni in  cui
non  capivo questo essere nell'avere divenire, ora agisce in  me,
in maniera tale che si può dire che sono pieno di spirito.
Una  piccola  grande  pace e su di me e mentre  passo  accanto  a
quest'uomo, pur non avendolo mai visto so già chi è. Mi  avvicino
e guardandolo dritto in faccia, dico: il mondo non sa che tu  sei
cattivo,  ma io lo so che tu sei cattivo. A queste mie parole  il
viso della persona si addolcisce ed in un attimo ci ritroviamo in
mezzo  ad una grande città, dove l'uomo è diventato una donna  di
bell'aspetto,  giovane e con lunghi capelli neri.  Io  osservo  e
dentro  di  me sorrido, perché so già chi è, poiché so  oltre  le
forme che mi appaiono. Prima era un maschio e sapevo chi era, ora
è una femmina e so chi è.
Carolina :  La Maestra  Carolina  Brauer !   La  guardo  e  dico:
Stefano  mi  ha  detto  che  lo  hai  trattato  molto  male.  Lei
sembra non dare molto peso alle mie parole, come se non le avesse
udite,  ma  subito mi risponde: Ha mandato me.  Da  questa  breve
espressione  capisco che vuole dirmi: Intanto Stefano  ha mandato
me, mentre dal suo tono traspare la sgradevolezza per il  compito
che le è stato affidato.  Poi veloce mi chiede: come sta Stefano?
Sta bene rispondo subito, perché  percepisco  l'apprensione  e la
preoccupazione nel suo modo di fare, ma anche l'autorità che essa
esprime  e  mentre  cerco di rassicurarla  dicendo  qualcosa  del
genere: (si è arrangiato come ha potuto), varie immagini appaiono
alla mia percezione e scorrono.

lì  agosto  1993  d.C.

87070 Plataci  (CS)
                                          Stamati Domenico