Una premessa
   necessaria alla
   rivelazione della
   verità

   io sono

   gesù

   christo storico

   albero di pietra

   spirito santo

   apocalisse

   fungo velenoso

   bene male

   trasformazione

   paradiso

   ascesa

   il femminile

   terzo occhio

   la maestra

   la morte

 la sorella del maestro

   * il Sogno *


				

Racconto di un sogno.

Nel sogno io mi trovo in un grande locale, dove maschi e  femmine
lavorano  su  svariati tavoli. Il grande salone  assomiglia  alla
redazione  di un giornale. Nel centro della stanza, una donna  di
bell'aspetto,  seduta  dietro  un  tavolo;  vantandosi di  essere
anglicana,  espone  critiche,  osservazioni e contrabatte le tesi
della gente. Intorno a questa direttrice si muovono altre persone,
che ne condividono le idee  e  la  servono  portando  appunti.
Volendo intervenire  nella  discussione,   penso  di  presentarmi
dichiarando   la  mia  fede  di  cristiano,  ma  scrutando   bene
l'ambiente, mi  rendo  conto  che  un'affermazione  così  precisa
e  forte  può  umiliare  tutti.
Allora  dico: sono anch'io anglicano! Intanto intuendo le tesi  e
le volontà globali, emergenti dalle discussioni e volendo dare il
mio   contributo,  decido  di  intervenire  senza   ragionare   o
riflettere, come se tutto fosse scontato. Avevo l'impressione che
quella  gente  mi avesse chiesto  in modo implicito  ed inconscio
qualcosa, perchè tra di me pensavo:
Allora è  proprio  questo  che volete?
La mia attenzione inquadra tutta la  sala. Io  sono seduto dietro
un lungo bancone; alla mia destra   un  po  più in avanti,  siede
come  osservatore   su  una  sedia   senza  tavolo,  una  persona
rassomigliante ad un platacese che conosco;  davanti a me,  un po
più a sinistra a  5-6  metri circa,  la  giovane  donna  è seduta
accanto al suo tavolo, mentre tutt'intorno,  ora la gente e muta,
come se non  esistesse.
Ed infine nel salone, tutto l'ambiente  è poco illuminato,  e  si
sviluppa di fronte a me in larghezza  ed  alla  mia  sinistra  in
lunghezza, mentre in fondo ci sono le aperture per la luce.
In quest'inquadratura generale , io stesso osservo le mie azioni,
che mi sono ignote. Ogni mio gesto d'ora in avanti  sarà sviluppo
e  fonte  di  meraviglia, essendo  nello  stesso  tempo:  azione,
insegnamento e comprensione.
Incomincio  a  muovermi, e con una mano afferro il  candelabro  a
sette  braccia che si trova al mio fianco. Lo pongo  sul  bancone
davanti  a me, dove c'è già  un crocifisso di metallo scuro,  che
guarda alla mia sinistra. Una parte di me ha quasi paura,  perchè
non  sa  in  che posizione mettere il  candelabro  di  fronte  al
crocifisso. ( Mentre  stavo  alzando  il  candelabro  ero   molto
tranquillo e non sapevo che sul tavolo ci sarebbe stato anche  il
crocifisso )  Penso: il  candelabro deve stare con  le  sue sette
braccia che guardano tutte il crocifisso, ma mi correggo subito e
con  estrema  sicurezza  lo giro  di  90 gradi,  perchè  mi  stia
di fronte. Non sapevo cosa stavo facendo,  ora comincio  a capire
che è un  rituale. Sembra che faccia  tutto ciò perchè i presenti
in  sala abbiano fede. Ad un  tratto  e per un breve  momento  ho
l'impressione  di  essere  in  un altro luogo,  e  al  posto  del
crocifisso e del candelabro vedo un simbolo sconosciuto,di colore
celeste,  che  la  memoria  non  mi  permette  di  ricordare  con
precisione.   Il   simbolo   dura    un    attimo,   quindi    il
crocifisso  scompare lasciando sul tavolo due  pezzi  di  metallo
fuso,che osservo con molta apprensione completamente disorientato.
Intanto   alla  mia  sinistra, dietro  i  vetri  della  porta che
si  trova  in  fondo  al  salone,  un uomo nudo che guarda  verso
l' interno,  grida  chiedendo   aiuto,  mentre  altri esseri  gli
tagliano la carne riempendolo di sfregi  orizzontali.  Io osservo
e non riesco  a  capire   perchè nessuno  fa  qualcosa.
Tutti stanno seduti e tranquilli, senza interessarsi di niente  e
di nessuno, completamente ciechi od insensibili.
Inconsciamente cerco di comunicare un interesse, ma la situazione
è  tale, che quasi non riesco a vedere neanche in me  l'emozione,
la  forza  e  l'importanza di  aiutare  quell'essere  sofferente,
che sembra addirittura sorridere mentre chiede aiuto.
Con  una sicurezza che non conosco e con una grande  sempilicità,
pieno di paura, guardando il punto dove prima c'era il crocifisso
ed ora solo pezzi di metallo fuso e rivolgendomi verso la vetrata
dico: Nel nome di Gesù Christo lasciate quest'uomo! Subito l'uomo
e libero, le forme che lo torturano se ne vanno e quindi scompare
anch'esso.
Una  grande  paura  si manifesta in me  ed  incomincio  ad  avere
consapevolezza  di  ciò  che  sta  accadendo,  mentre  gli  altri
rimangono  fermi senza fare niente, come se non  esistessero.  Mi
rendo conto che quelle forme erano demoniache. Questa convinzione
è  confermata dalla formula che avevo pronunciato pocanzi. In  un
attimo  la dove prima c'era un uomo, ora c'è una donna,  arrivata
con tutta la flotta dei suoi torturatori. L'evento straziante  si
sta  ripetendo, mentre si evidenzia l'insensibilità  della  gente
presente in sala, incurante ed indifferente.
Io  sento  addosso  il terrore, ed  una  spinta  irrefrenabile  a
fuggire,  ma fiducioso  per ciò che è accaduto prima e perchè non
voglio lasciare la donna in mano  a quelle forme demoniache, dico
di nuovo: Nel nome di Gesù Christo lasciate questa donna!  Subito
la  donna e libera, mentre i torturatori si allontanano,  e  così
essa  scompare. Penso, mi meraviglio e penso. Ma  in  quest'epoca
non  l'abbiamo visto Gesù; non l'abbiamo visto camminare  per  le
strade  a piedi nudi e a fare miracoli. E mentre penso  a  ciò mi
sembra di vedere  il Signore, che  cammina  per le strade scalzo,
con il suo  abito bianco  ocra, tendendo le mani  verso la  gente
tutta ammucchiata ai lati delle strade e sugli scaloni delle case
(Poco prima volevo dire :io sono Christiano; ed ora stavo vivendo
delle  espressioni  del vangelo, ma non sapevo e  non  immaginavo
niente di tutto ciò. Avanti che ciò accadesse era come se di Gesù
non ne conoscessi nemmeno l'esistenza,  e  solo  dopo  aver visto
il crocifisso e pronunciato il suo nome, è nato in me il  ricordo
di Christo.)
Christo.  2000  anni  dopo,  è ancora, di  nuovo  e  sempre  Gesù
Christo,  colui il cui solo nome fa scappare i demoni e  liberare
gli  uomini.  Mentre rifletto  il terrore  è  snervante, temo  di
pronunciare anche solo con il pensiero  il  nome  di  chi  poteva
nascondersi  dietro le scene precedenti , e  che  può presentarsi
davanti  a  quella  vetrata.  Penso :   non  ho  niente  con  cui
difendermi, il crocifisso si è fuso  e  non  ho  che la parola ed
il nome di Gesù Christo.
Intanto  davanti  alla  finestra  è  arrivata  una   terrificante
presenza, una specie  di nuvola,  stranamente  colorata  e  viva,
si  muove emettendo  ululati  e  lamenti.  La paura  diventa come
una forza che mi spinge a scappare, mentre il male incombe dietro
la  vetrata. Non so cosa mi da la forza di resistere,  mentre  il
mio corpo e la mia mhente sono ormai in preda al terrore.
Quando  tutto  ciò accade dico: Nel nome di Gesù Christo  Va  via
Satana!
La  forma  spaventosa  compie  dei  giri  davanti alla vetrata ed
emette suoni infernali, poi se ne va e scompare.
Io  mi  sveglio  all'istante, dopo aver  resistito  fino  a  quel
momento, mentre il ricordo della paura perdura ancora per  alcuni
minuti.

li 1992  D.C.

87070  Plataci  (CS)
                                           Stamati Domenico