Una premessa
   necessaria alla
   rivelazione della
   verità

   io sono

   gesù

   christo storico

   albero di pietra

   spirito santo

   apocalisse

   fungo velenoso

   bene male

   trasformazione

   paradiso

   ascesa

   il femminile

   terzo occhio

   la maestra

   la morte

 la sorella del maestro

   * il Sogno *


				

Racconto di un sogno.

Nel sogno io sono con Stefano, ed insieme stiamo passeggiando nel
mezzo di un bosco, parlando di varie cose. Sono molto teso,  come
se  volessi  qualcosa. Stefano decide di fermarci, e dopo esserci
seduti  a  terra a gambe incrociate, cercando  di  spiegarmi,  mi
dice:  Ti  regalo 25 secondi di Spirito Santo.  In  quell'istante
vedo un fumo sottile uscire dalle sue dita, un alito di vento che
pervade   tutto   il   mio  essere.  Nasce  in   me   una   forte
determinazione,   come  se  dovessi  fare  qualcosa,  e   adesso,
utilizzando questa possibilità,nessuno avrebbe potuto impedirmelo
Penso  tra di me: <<adesso gli faccio vedere  io>>.  Determinato,
agisco  senza capire perchè, e cosa stia succedendo. Voglio  fare
quello  che devo fare. In un baleno scompaio e non sono  più  con
Stefano ,  mi  trovo  in Cina in mezzo all'aria  sopra  un grande
palazzo;  un castello imperiale. In un attimo sono dentro il  mio
castello, che conosco molto bene. Sono invisibile e sto guardando
dentro,  e precisamente in una stanza, al centro della  quale  si
trova in un contenitore di vetro un oggetto prezioso, guardato  a
vista da un gruppo di guardie e da una specie di prete cinese,che
girandovi attorno lo guarda e lo riguarda. Quella cosa è mia. Con
questa  determinazione  mi  materializzo  vicino  all'oggetto   e
alzando la scatola di vetro, lo prendo.Tutti rimangono sbigottiti
all'apparizione  di  quest'uomo;  di  questa  figura  snella   ed
elegante, dall'aspetto  di un principe, con addosso un abito nero
molto  simile  al vestito del prete, composto da  una  toga lunga
sopra  i  pantaloni. Dopo il primo momento  di  sbigottimento  il
prete ed i guardiani si riprendono, ed essendosi accorti che sono
un  uomo,  tentano  di  catturarmi.  In  quel  momento  tutta  la
conoscenza  e la forza delle arti marziali è in me, e mi  difendo
con vigore facendo  arretrare  tutti dietro la porta, mentre  con
un  colpo di pugno faccio crollare un pezzo di parete,  bloccando
l'ingresso della stanza. Mi dirigo verso un altra camera dove c'è
un passaggio segreto che io solo conosco, e dopo averlo imboccato
esco all’esterno. Mi ritrovo in piena  solitudine fuori dal
cunicolo, che è un buco  su una parete rocciosa altissima, mentre 
tutto intorno ci sono montagne. Non sono più giovane e snello, ma 
una  persona anziana, massiccia,  forte e con dei peli duri sulla  
faccia,  sembro un  mendicante,  un  monaco  zen.  Quest’uomo,  i  
cui caratteri mostrano  con  che  durezza è  stato  provato nella  
vita, toglie  l’oggetto  che  aveva  preso  dentro  il  castello; 
ed  ecco che  questa  cosa  preziosa  diventa  una  sciarpa,  con  
cui  avvolge la  testa  per  non essere  riconosciuto.  L’aspetto  
è  quello  di  un   tozzo mendicante , che   nonostante  l’età  e  
la  corporatura è ancora estremamente determinato ad  iniziare un  
nuovo  cammino,  gli  sento  dire  con  grande  convinzione: devo  
ristabilire  l’impero  Ming  mentre  grande  pietà e  compassione 
nasce e  si  espande in   tutto il  mio essere.


87070 Plataci (CS)                   Stamati  Domenico